UE: combattiamo la censura anti-LGBT+!

La censura anti-LGBT+ si sta diffondendo rapidamente in Europa. Queste leggi minacciano la libertà di espressione, l'educazione e i diritti fondamentali delle persone LGBT+.

Questo è un attacco coordinato che deve essere fermato subito!



Qual è la situazione?


In tutta Europa, leggi anti-LGBT+ si stanno diffondendo rapidamente. Queste leggi minacciano la libertà di parola, di pensiero e di educazione per tutte e tutti, nonché i diritti duramente conquistati e la sicurezza delle comunità LGBT+.

Dalla richiesta della Commissione «Cultura, scienza e istruzione» al Parlamento italiano di approvare una legge che vieti l'insegnamento della cosiddetta "teoria gender" nelle scuole italiane al divieto in stile russo in Bulgaria di fornire educazione LGBT+ nelle scuole, l'aumento delle leggi e pratiche discriminatorie è allarmante. In Georgia e Moldavia, le attiviste e gli attivisti LGBT+ affrontano un'ostilità crescente, mentre i tentativi della Romania di vietare la "teoria gender" nell'istruzione stigmatizzano le persone LGBT+. La legge ungherese contro la propaganda anti-LGBT+ è un altro esempio di questa preoccupante ondata.

Non è una coincidenza. Con il sostegno di Putin, le forze anti-LGBT+ stanno investendo fondi in iniziative coordinate per minare le libertà fondamentali. L'UE deve adottare un approccio conseguente, contrastando l'influenza russa e proteggendo i diritti LGBT+.


Ogni singola legge anti-LGBT+ è parte di un attacco coordinato ai nostri valori condivisi.

L'impatto di queste leggi è profondo e limita i diritti fondamentali di tutte le persone. Esse minano i pilastri fondamentali dell'UE: la dignità umana, la libertà, la democrazia, l'uguaglianza e il rispetto dei diritti umani.

Ora, più che mai, la Commissione Europea deve prendere provvedimenti decisivi per ribadire il suo impegno nei confronti dei diritti LGBT+ come diritti umani fondamentali.

Chiediamo alla Commissione Europea di affrontare questi attacchi mirati con azioni coordinate e risolute.

All Out e una coalizione di organizzazioni LGBT+ di cinque Paesi hanno lanciato questa petizione per chiedere un'azione urgente alla Commissione europea.

Sosteneteci con la tua voce.
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A: La Commissaria Europea per l'Uguaglianza
Commissione Europea

Noi, i sottoscritti, siamo profondamente preoccupati per la recente ondata di leggi e politiche anti-LGBT+ in alcuni Stati membri dell'UE e paesi candidati all'adesione, tra cui Italia, Bulgaria, Georgia, Romania e Ungheria. Queste azioni non solo violano i diritti fondamentali delle persone LGBT+, ma contraddicono anche i valori fondativi dell'Unione Europea, quali il rispetto per la dignità umana, la libertà e la democrazia.


Chiediamo alla Commissione Europea di adottare con urgenza le seguenti misure:

  • valutare la conformità delle misure legislative nazionali con il diritto dell’UE, inclusa la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea;

  • avviare procedure di infrazione contro gli Stati membri che adottano leggi in contrasto con il diritto dell’UE, in particolare con le direttive anti-discriminazione e i principi di uguaglianza sanciti dai Trattati;

  • ricorrere agli strumenti legali a disposizione della Commissione per contrastare le violazioni del diritto dell’UE e, se giustificato, proporre sanzioni finanziarie conformemente ai regolamenti dell’UE;

  • potenziare il sostegno alla società civile, aumentando finanziamenti e risorse per le organizzazioni che difendono i diritti LGBT+ negli Stati membri e nei paesi candidati all’adesione;

  • avviare e rafforzare un dialogo politico ad alto livello con gli Stati membri e i paesi candidati, sottolineando l’importanza del rispetto dei diritti LGBT+ come parte integrante dei valori fondamentali dell’UE;

  • condizionare l’adesione all’UE al rispetto degli standard sui diritti umani e sulla non discriminazione, monitorando l’applicazione di tali principi nei negoziati di adesione;

  • emettere una dichiarazione pubblica che condanni le leggi discriminatorie, ribadisca l’impegno dell’UE a difendere i diritti LGBT+ e sottolinei la necessità che tutti gli Stati membri rispettino i valori fondamentali dell’Unione.

I messaggi possono includere aggiornamenti sulle campagne, sondaggi, petizioni e opportunità di fare donazioni. 4 msg/mese. Potrebbero essere applicate tariffe per messaggi e dati. Digita STOP per non ricevere più SMS, HELP per ricevere aiuto. Termini e condizioni. Informativa sulla privacy.

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Cronologia della censura delle vite LGBT+ in Europa:

Ungheria:

Giugno 2021 – Approvata la legge contro la “propaganda LGBT+”, limitando l’accesso alle informazioni nelle scuole e e sui mezzi d’informazione.

Romania:

Aprile 2022 – Tentativo di vietare le lezioni sulla "teoria gender" nelle scuole, aumentando lo stigma.

Bulgaria:

Agosto 2024 – Approvata la legge che vieta l'educazione LGBT+, in linea con le leggi russe contro la cosiddetta "propaganda omosessuale".

Italia:

Settembre 2024 – La Commissione «Cultura, scienza e istruzione» chiede al Parlamento di vietare la "teoria gender" nelle scuole.

Georgia:

Ottobre 2024 - Divieto di rappresentazione delle persone LGBT+ nei media.

Come stiamo reagendo!

Questa iniziativa unisce attiviste e attivisti LGBT+, esperte ed esperti legali e difensori dei diritti umani nella lotta contro la crescente discriminazione.

Insieme, sollecitiamo l'UE a mantenere i suoi valori e a proteggere i diritti fondamentali per tutte e tutti.


«Se l’Unione Europea rimane in silenzio di fronte a queste leggi anti-LGBT+, diventerà complice della normalizzazione dell’odio e della discriminazione. Un tale silenzio negherebbe alle persone LGBT+ spazi educativi essenziali per accedere a informazioni fondamentali sulla salute mentale e il benessere emotivo, isolando ulteriormente le persone LGBT+ e aumentando i rischi di bullismo, discriminazione e violenza».

Donatella Siringo, Agedo


«La Commissione Europea deve agire prontamente e con decisione – l'inazione è un tradimento dei valori fondamentali su cui è stata costruita l'Unione Europea. Non proteggere i diritti delle persone LGBT+ e i diritti umani mina la fiducia nell'impegno dell'UE a salvaguardare qualsiasi libertà fondamentale. In un periodo di instabilità geopolitica, se non ci alziamo in piedi ora, chi difenderà i principi stessi che mantengono unita la nostra Unione? L'UE ha il potere di dare l'esempio e garantire che l'uguaglianza e i diritti umani rimangano al centro della sua fondazione».

Radoslav Stoyanov, Comitato Helsinki bulgaro

«Le leggi sulla censura del governo ungherese rappresentano un attacco diretto alle libertà fondamentali e ai valori che l'Ungheria, in quanto membro dell'UE, dovrebbe sostenere. L'inazione della Commissione Europea invia un messaggio pericoloso: l'erosione dei diritti umani e della libertà di espressione rimarrà incontestata. Se non ci alziamo in piedi ora, chi difenderà i principi che uniscono la nostra Unione? L'UE deve agire rapidamente per proteggere la democrazia, la libertà di parola e i diritti di tutti i suoi cittadini prima che sia troppo tardi».

Viktória Radványi, Budapest Pride

«L'aumento delle leggi sulla censura in Romania è un segnale di allarme che le libertà fondamentali sono minacciate. Rimanendo in silenzio, la Commissione Europea rischia di legittimare attacchi alla democrazia, alla libertà di espressione e ai diritti umani. Se queste leggi prendono piede senza controllo, quali altri diritti saranno i prossimi? L'UE non può permettersi di distogliere lo sguardo: deve agire ora per difendere i valori su cui è stata fondata e garantire che la voce di ogni cittadino venga protetta».

Alex Zorilă, Bucharest Pride

«Le leggi anti-LGBT+ sono il primo segno che la democrazia sta subendo un attacco fondamentale. Noi, persone queer, siamo i primi bersagli dell'onda autoritaria in crescita. Se l'UE non agisce ora, poi sarà troppo tardi, perché l'erosione dei diritti umani e la distruzione dei principi della democrazia raggiungeranno una popolazione molto più ampia. Inizia sempre con le persone queer, ma non finisce mai con noi».

Tamar Jakeli, Tbilisi Pride

Resistere funziona!

Corte Europea dei Diritti Umani: Una vittoria storica per i diritti LGBT+ in Europa

Il 4 febbraio 2024, la Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU) ha stabilito che la legge russa contro la «propaganda» LGBT+ viola l'Articolo 10 della Convenzione Europea sui Diritti Umani, che garantisce la libertà di espressione. Questa decisione storica rappresenta una grande vittoria, non solo per coloro che hanno combattuto contro la censura oppressiva della Russia, ma per le comunità LGBT+ in tutta Europa.

La Corte ha chiarito: limitare l'accesso alle informazioni LGBT+ con il pretesto di «proteggere i minori» è incompatibile con i diritti umani fondamentali. Ha ribadito che i giovani hanno il diritto a informazioni diverse e inclusive e che nessun governo può giustificare la censura basandosi esclusivamente su pregiudizi anti-LGBT+.

Questa sentenza crea un precedente per contestare leggi simili in Ungheria, Bulgaria, Romania e oltre, inviando un messaggio chiaro ai leader europei: la censura LGBT+ non ha posto in una società democratica.

Ora, è il momento che la Commissione Europea agisca con la stessa determinazione e si assicuri che le leggi anti-LGBT+ in tutta l'UE siano definitivamente abrogate.
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Fonte (in inglese)
Ungheria

La Commissione Europea ha avviato una procedura d'infrazione contro l'Ungheria nel luglio 2021, sostenendo che la legge violasse valori fondamentali dell'UE, inclusi la non discriminazione e la libertà di espressione.

Nel dicembre 2022, la Commissione ha deferito l'Ungheria alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE), affermando che la legge infrangesse le norme dell'UE sul mercato interno, i diritti fondamentali e i principi democratici.

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Fonte (in inglese)
Lituania

Nel dicembre 2024, una storica sentenza della Corte Costituzionale della Lituania ha dichiarato incostituzionali le disposizioni sulla "propaganda anti-LGBT", abrogando una legge vecchia di 15 anni che censurava i contenuti LGBT+ e soffocava l'educazione inclusiva.

La Corte ha sottolineato che la protezione dei minori non deve mai avvenire a discapito dei diritti umani, dell'uguaglianza e del pluralismo, affermando che l'accesso a narrazioni familiari diverse è essenziale per lo sviluppo dei giovani.

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Fonte (in inglese)

Questa campagna è realizzata in cooperazione con:

Invitiamo la Commissione Europea a contrastare questi attacchi mirati con azioni coordinate e risolute.

Chiediamo alla Commissione Europea di non rimanere in silenzio.

All Out può condurre e vincere campagne come queste grazie al costante sostegno dei nostri membri più impegnati: i Paladini dell'Uguaglianza. Con una piccola donazione mensile, ci forniscono il sostegno di cui abbiamo bisogno per entrare in azione e lottare senza sosta per la sicurezza e la dignità delle persone LGBT+ in tutto il mondo.

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